La Fondazione Pezcoller al Cicap Fest

Dal 2022, la Fondazione Pezcoller è uno dei numerosi sostenitori e partner scientifici del CICAP Fest.
Il CICAP Fest è un’occasione che riunisce numerosi esperti, nell’intento di promuovere l’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito con l’obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico.
Il CICAP nasce nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di scienziati, intellettuali e appassionati.

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L’edizione 2024 del CICAP Fest (Padova, 11-13 ottobre 2024) – dal titolo Misurare il mondo – si propone di esplorare il concetto di misura sotto i diversi aspetti che lo caratterizzano, dalla pratica in senso stretto a quello che non è misurabile, dalla misura nella vita quotidiana alle sue implicazioni sociali e culturali.

L’incontro promosso dalla nostra Fondazione è stato “CANCRO E MEDIA: DALL’EPOCA DEI TABÙ AD OGGI” e ha visto protagonista Vera Martinella, giornalista che dal 2003 cura Sportello Cancro, sezione dedicata all’oncologia sul sito del Corriere della Sera; in dialogo con Gianluca Dotti, giornalista scientifico e divulgatore.
Al centro, due importanti domande: come parlare di cancro oggi? E qual è il modo giusto per affrontare questo tema, nell’epoca dominata da internet e dai social media?

Vera Martinella ha risposto ponendo l’accento sull’importanza di mettere al primo posto l’impatto sulle persone.
«I miei lettori sono perlopiù malati di cancro o i loro cari, per cui non posso lasciarmi guidare dalla necessità giornalistica di dare lo scoop. È fondamentale saper dire le cose giuste nel modo giusto, altrimenti si danno false aspettative che poi si tramutano in rabbia».
Un altro aspetto riguardante il cancro e la comunicazione è quello della visibilità che, negli ultimi anni, viene data a questa malattia: «Una volta si diceva “è morto per un brutto male” oggi, invece, si dice “ha avuto un tumore”. Ormai il cancro non è più un tabù come un tempo; oggi VIP e personaggi di spicco ne parlano, grazie ai social, in modo non intermediato. Anche i medici si sono resi conto che la visibilità data a queste tematiche è importante, perché è così che ci si apre alla ricerca.»